Le fumarole di Ischia: cosa sono e come visitarle
Le fumarole sull’isola di Ischia
Sparsi per l’isola d’Ischia vi sono 69 campi fumarolici (fumarole), che si generano quando attraverso le rocce del sottosuolo riescono a circolare le acque piovane, chiamate tecnicamente fluidi idrotermali. Quando essi entrano in contatto con i magmi, cioè le rocce vulcaniche in stato fluido e piene di gas che costituiscono le viscere dell’isola, si scaldano arrivando anche a temperature molto oltre i 100°. A questo punto il loro stato cambia, da fluido diventano vapore acqueo al 99% e cercano naturalmente una via d’uscita attraverso le fessure nelle rocce e, quindi, divengono visibili e si chiamano fumarole.
Le fumarole a Ischia: escursioni sul bosco della Maddalena
Consigliamo due escursioni che consentono di assistere da vicino a questo fenomeno: a Casamicciola Terme, si raggiunge facilmente il bosco della Maddalena, come si chiama la fittissima pineta che ricopre le pendici del monte Rotaro, un antico vulcano che si generò in tre distinte fasi in seguito a terribili eruzioni fra il VII sec. a. C. e l’età romana. Oggi il luogo è un parco pubblico e si presenta come un’oasi di natura a poca distanza dal centro di Casamicciola (vi si arriva facilmente percorrendo via Cretaio con la macchina). In alcune zone del bosco è possibile vedere la fuoriuscita di vapori delle fumarole direttamente dalle rocce e vicino ad esse cresce il Cyperus Polystachius. Si tratta di una pianta assai rara, che è un “relitto botanico” risalente a quando anche alle nostre latitudini il clima era di tipo tropicale; oggi a Ischia riesce a crescere proprio perché le fumarole ricreano il microclima caldo-umido indispensabile per la sua esistenza.
Ugualmente, in località Montecito, sempre a Casamicciola Terme, raggiungibile facilmente dalla via Borbonica, si possono vedere delle rigogliose piante di Cyperus, sempre in prossimità di fuoriuscite di vapori bollenti.
Le fumarole a Ischia: escursioni a Forio (Montecorvo)
A Forio, merita un’escursione la località Montecorvo, che si raggiunge dalla frazione di Panza, dove si può ammirare un campo imponente, pieno di fumarole, sulle pendici occidentali del Monte Epomeo. Il tracciato è stato di recente recuperato e si snoda attraverso la tipica vegetazione ischitana fino a culminare in 150 alti gradoni in pietra che consentono di arrivare alle fumarole di Bocca-Vagnulo, il campo fumarolico più esteso e attivo dell’isola, con la sua superficie di 1 chilometro quadrato. Le caratteristiche fisico-chimiche delle rocce e del vapore che le attraversa facendosi strada lungo le fratture nei grandi blocchi di tufo verde tipici di questo versante del Monte Epomeo, fanno sì che le rocce stesse subiscano un’alterazione per cui prendono un caratteristico colore ruggine. Dalle spaccature nella roccia fuoriesce di continuo il vapore e intorno hanno ben attecchito tutte quelle piante che di questo microclima hanno bisogno: felci, muschi e di nuovo il Ciperus Polystachius. Dal campo di fumarole di Montecorvo si ammira, inoltre, uno spettacolare panorama sulle isole Pontine e si domina con lo sguardo la costa ischitana fra la chiesa del Soccorso a Forio e il monte di Panza.