Festa di Santa Restituta a Lacco Ameno di Ischia
La festa di Santa Restituta, santa patrona della diocesi di Ischia, si festeggia il 16, 17 e 18 Maggio a Lacco Ameno. In questo periodo dell’anno qui arrivano migliaia di fedeli e visitatori attratti dai festeggiamenti in onore di Santa Restituta.
Proprio al centro di Lacco Ameno, nella piazza omonima, si erge il santuario di Santa Restituta.
La chiesa è a pianta rettangolare con navata unica. Ai lati ci sono dieci piccole cappelle arricchite da altari in pietra marmorea con quadri e statue di legno. La facciata della chiesa è di origine neoclassica e sul lato destro si erge il campanile (oggi nella torre hanno sede gli uffici comunali). Nei pressi della chiesa di Santa Restituta si trova un museo archeologico che merita di essere visitato.
Storia di Santa Restituta
Nel 304 d.C., in pieno periodo di feroci persecuzioni contro i cristiani scatenate dall’imperatore Diocleziano, la giovanissima Restituta, insieme a tanti correligionari, venne catturata nella cittadina africana di Biserta (localizzata oggi in Tunisia) e venne torturata per non aver voluto rinnegare la propria fede cristiana.
Le punizioni subite furono atroci: le conficcarono chiodi nei piedi, fu appesa per i suoi stessi capelli, venne flagellata e infine venne messa su una barca, che, intrisa di resina e pece, fu portata al largo e data alla fiamme quando Restituta era ancora viva. Secondo la leggenda il fuoco divampò sulla barca dei carnefici e lasciò illesa la giovane, che spirò per le sue ferite. Il suo corpo, custodito da un angelo, giunse intatto dall’Africa fino alla spiaggia di Lacco Ameno.
Avvertita una voce soprannaturale accorse Lucina, una isolana dalla fede cristiana, che seppellì il corpo della giovane Restituta, nel cui nome è racchiusa la sua storia “colei che fu restituita”. Da quel momento nacque il legame indissolubile e profondissimo fra questa terra e Santa Restituta.
Questa è la leggenda di Santa Restituta; in realtà, il culto iniziò alla fine del V sec. d.C., quando giunsero in Italia vescovi e fedeli fuggiti dal Nord Africa a causa della persecuzione del re vandalo Genserico, che aveva occupato la regione e intendeva annientare il cattolicesimo, in quanto di fede ariana. Nei luoghi dove gli esuli trovarono rifugio (Lacco Ameno, Napoli, Cagliari, Palermo e Corsica) nacque la devozione alla martire africana, Santa Restituta. Nei giorni dei festeggiamenti si può partecipare alla drammatizzazione del martirio, che va dalla fase del processo contro tutti i fedeli cristiani fino all’approdo del corpo della giovane Restituta sull’isola.
Questa messa in scena, molto suggestiva, viene rappresentata ogni anno sulla spiaggia di S. Montano di Lacco Ameno al tramonto. Qui avviene anche il rituale della vestizione della statua di Santa Restituta, che, poi, durante le giornate dedicate ai festeggiamenti in suo onore, viene issata su un baldacchino dorato e portata in processione via terra e via mare, in giro per l’isola.
All’interno della chiesa si custodisce una statua di Santa Restituta, che risale al settecento; nei giorni della festa patronale i devoti donano oro e argento, in segno di ringraziamento per le grazie ricevute, “vestendo” la statua della Santa. La cerimonia è pubblica.