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Ischia Natura

Prodotti tipici di Ischia: cesti lavorati a mano del maestro Gennaro di Meglio

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Tanti alberghi, ristoranti e attività commerciali isolane espongono al loro interno un manufatto creato da Gennaio di Meglio, uno dei più noti autori di prodotti tipici di Ischia.

Gennaro di Meglio è un artigiano ischitano specializzato nell’intreccio e nella produzione di cesti lavorati a mano. Gennaro di Meglio risiede e lavora nel centro della frazione di Buonaparte, nel comune di Barano d’Ischia. È possibile visitare la sua casa, che è anche laboratorio e museo. Un’arte antica la sua, manuale, fatta di pazienza e gesti eseguiti in maniera meccanica ed estremamente precisa. Gennaro di Meglio è sia artista che artigiano, come si può intendere guardando il mosaico da lui stesso creato, che si trova all’ingresso di casa, dove campeggia la scritta: “L’Arti… Gennaro di Meglio vi invita a visitare le sue creazioni”. Non si definisce lui, non si vuole dare un titolo, ma preferisce che siano i suoi visitatori a farlo. Quei tre puntini di sospensione stanno ad indicare la volontà dell’artista di lasciare la decisione ai clienti: sta a loro continuare e riempire i tre puntini con il termine più idoneo: artista o artigiano.

La sua vocazione è iniziata per caso; sfidando sua suocera, maestra nell’arte dell’intreccio. Il maestro di Meglio crea oggetti e manufatti, intrecciando canne che si trovano sull’isola, rametti di salici di importazione, ulivi, ginestre, olmi o mirti che hanno la funzione di profumare il manufatto. Oltre ai cesti intrecciati, uno dei prodotti tipici di Ischia, il maestro di Meglio crea cornucopie, fescine e lampadari che riscuotono molto successo.

Visitando la sua casa/laboratorio è possibile apprezzare e comprare le innumerevoli opere, ma anche ammirare tanti oggetti che raccontano la vita e il mondo creativo del maestro. Ne sono un esempio delle foto che attirano immediatamente l’attenzione: vi è rappresentato il maestro mentre balla in Sala Nervi davanti al Papa. La foto è datata 1984 e per capirla bisogna fare un excursus storico.

Siamo a Buonaparte, una frazione del comune di Barano. Qui è nata una danza di guerra oppure una danza d’amore, non si conosce il suo fine iniziale, chiamata “Ndrezzata“. Si tratta di una danza folkloristica locale, che dura una decina di minuti scarsi, alla quale prendono parte diciotto danzatori “intrecciatori”, due clarini e due tamburi. Il tutto è guidato dal caporale, che conduce le danze. E il maestro Gennaio di Meglio, prima di dedicarsi alla sua attuale arte, era caporale e, nel lontano 1984, ha avuto l’onore e l’onere di guidare la danza davanti al Santissimo.