Festa di Sant’Anna a Ischia
Santa Anna si festeggia il 26 luglio, quando residenti e turisti, provenienti da tutta l’isola, dalla vicina Napoli e non solo, si riversano fra le stradine del borgo di Ischia Ponte per assistere alle celebrazioni in onore della Santa. In questa occasione si assiste a una commistione assai suggestiva di ricorrenza religiosa e festività laica. Infatti, durante i festeggiamenti per la festa di Santa Anna ha luogo una spettacolare competizione fra “zattere”, che sfilano di fronte a migliaia di persone assiepate sugli scogli intorno alla baia di Cartromana e su moltissime barche. La gara ha lo scopo di scegliere la barca più originale ed evocatrice della Santa.
L’idea di questa festa nacque negli anni ’30 del Novecento, quando alcuni pescatori della Mandra, spiaggia all’ingresso di Ischia Ponte, vollero decorare le barche con cui, nel giorno dedicato a Santa Anna, patrona delle partorienti, si recavano a pregare insieme alle loro famiglie presso la chiesetta a lei dedicata.
La cappella di Santa Anna, infatti, si trova proprio di fronte agli scogli della baia di Cartaromana (che per questo si chiamano scogli di S. Anna). I fedeli raggiungevano, perciò, questo speciale luogo via mare, non senza aver provveduto a portare con sé piatti tipici dell’isola, come parmigiana di melanzane e coniglio alla ischitana, con cui banchettavano dopo le preghiere.
In breve tempo, anche gli altri pescatori adornarono il proprio gozzo, prima con tralci vegetali e ghirlande, poi con vere e proprie scenografie, e si ufficializzò la gara. Le barche in competizione divennero via via più grandi, fino a trasformarsi in veri e propri palcoscenici sull’acqua, con scenografie e figuranti. I temi prescelti in genere si ispirano alle tradizioni e alla storia locale, ma nel tempo si è lasciato libero spazio a ogni forma di creatività.
In principio, la competizione era riservata ai quartieri del solo comune di Ischia, ma nel dopoguerra, si coinvolsero gli altri Comuni dell’isola e, in talune edizioni, anche le altre isole del Golfo di Napoli.
L’antica usanza dei contadini di celebrare S. Anna, accendendo falò sulle alture, visibili dalla baia di Cartaromana, a partire dall’Epomeo e fino alle colline di Campagnano, ha trovato la sua evoluzione moderna nei fuochi d’artificio, sempre presenti a corollario della festa.
Da segnalare, infine, lo scenografico “incendio” del Castello Aragonese, che simula, in un gioco di luci e fumo, un mai avvenuto assalto dei saraceni al Castello stesso. In effetti, anche se il rappresentato assalto non ha alcun fondamento storico, il Castello ha comunque protetto per secoli la popolazione di Ischia dai pericoli esterni.